Il Superbonus 110%, una misura introdotta per incentivare la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, ha visto un notevole successo, ma anche numerosi problemi, in particolare legati ai cantieri sospesi e alla mancanza di ditte per completare i lavori.
Ti riconosci anche tu in questa situazione e ti trovi con la casa che è un cantiere, ma nessuna ditta per completare il lavoro? Abbiamo raccolto per te tutte le informazioni più recenti e le possibili soluzioni, scoprile nell’articolo!
Superbonus 110% e cantieri sospesi: le normative per il 2024
Dal 1° gennaio 2024, l’aliquota del Superbonus è scesa al 70% per le spese sostenute nel 2024, con ulteriori riduzioni previste per gli anni successivi. La principale novità normativa è stata introdotta dal Decreto Legge n. 212/2023, che esonera dalla necessità di completare i lavori per usufruire delle detrazioni già maturate. Tuttavia, non sono più disponibili le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito, rendendo più difficile per molti proprietari di casa continuare i lavori senza il sostegno finanziario anticipato.
Il problema dei cantieri sospesi: come comportarsi
I cantieri sospesi rappresentano un problema significativo. Molti condomini si trovano con lavori incompleti e senza la possibilità di usufruire pienamente delle agevolazioni fiscali. Secondo le nuove normative, chi ha iniziato i lavori ma non li ha completati entro il 31 dicembre 2023 può continuare a beneficiare delle detrazioni, ma solo se ha raggiunto uno stato di avanzamento lavori (SAL) del 60%. Per chi non ha raggiunto questo traguardo, il futuro è più incerto, e nasce quindi la necessità di trovare nuove ditte disposte a subentrare nei lavori.
Chi si trova in una situazione di cantiere sospeso dovrebbe innanzitutto verificare il SAL per capire se può ancora beneficiare delle detrazioni al 110% per le spese già sostenute. È fondamentale raccogliere tutta la documentazione necessaria per dimostrare lo stato dei lavori e la causa dell’inadempimento, come perizie tecniche e consulenze legali per dimostrare il nesso causale tra l’inadempimento della ditta e l’impossibilità di completare i lavori.
Obblighi dell’impresa, nesso causale e risarcimento per il committente
L’impresa deve restituire tutte le somme ricevute per i lavori non completati. Questo include anticipi e pagamenti parziali già effettuati. Dall’altro lato, il committente deve dimostrare il nesso causale tra l’inadempimento dell’impresa e l’impossibilità di affidare i lavori a un’altra impresa per ottenere un risarcimento. Una recente sentenza ha stabilito che, senza prova del nesso causale, il committente non ha diritto al risarcimento per la perdita del Superbonus, ma come dare prova del nesso causale? Per dimostrare il nesso causale, il committente deve fornire prove concrete che l’inadempimento dell’impresa ha impedito la realizzazione dei lavori da parte di un’altra impresa, risultando nella perdita del Superbonus. In questo caso, tecnici professionisti e avvocati possono aiutarti a raccogliere e presentare le prove necessarie.
Oltre le questioni legali: come chiudere finalmente i cantieri sospesi?
Un’altra opzione è quella di cercare nuove imprese edili disposte a subentrare nei cantieri sospesi. Tre Erre s.r.l., azienda specializzata nella nuova costruzione e nella ristrutturazione di edifici civili e industriali, offre a chi si trova in questa situazione servizi di consulenza gratuita per valutare la situazione del cantiere e proporre soluzioni per completare i lavori, assicurando il rispetto dei requisiti normativi per le detrazioni, quando possibile accedervi ancora ed effettuando i lavori con un nuovo progetto dove queste non sono accessibili.
Vuoi maggiori informazioni in merito ai cantieri sospesi e alle valutazioni per chiuderli? Prenota una chiamata informativa per decidere insieme i prossimi passi.